Chiara Ferragni Unposted – La recensione

Ciao a Tutti Ragazzi, oggi andrò a raccontarvi ciò che per me ha rappresentato il docu-film di Chiara Ferragni.

Pertanto parto dalle prima scena in assoluto che ha suscitato il mio interesse e che mi ha fatto riflettere!
Marina di Guardo, la madre di Chiara, dice: <Il passato è importante, si deve sempre ricordare.
Il passato ci dice perché siamo arrivati ad essere come siamo adesso è ci dice anche quello che diventeremo>.

Quanto non è vera questa frase, ma soprattutto vissuta!
Vi faccio questa riflessione: Vi siete mai fermati, anche solo una volta, a guardare il voi di ieri e pensare: quante ne ho passate?, Sono arrivato fino a qui, e adesso? Se mi fosse successo questo piuttosto che quello, come avrei reagito? Sarei dove sono adesso?

Continuando la visione del film arriviamo al momento in cui Chiara spiega come è arrivata a scegliere il nome del Blog.
Devo ammettere che mi ha fatto veramente sorridere.
Bionda, energica, determinata e grintosa.
È come se, in un certo senso, si venisse travolti dal suo carisma e perché no anche dalla sua bellezza!

Un altro momento del documentario in cui mi sono sentito particolarmente coinvolto è stato la testimonianza di Diane Von Furstenberg.
Ci spiega che parlare con noi stessi è molto importante, permettendoci di affrontare ogni situazione a testa alta, con fermezza, ma soprattutto sicurezza interiore.
Mi piace pensare che la stessa Chiara dopo aver ascoltato queste parole abbia “creato”una sorta di figura immaginaria per l’appunto: “La Chiara che vorrei” con la quale lei stessa interagisce e riflette su ciò che le accade!
Vi capita mai di parlare con voi stessi? Com’è la vostra self-confidenze?

Passiamo ora a una delle parti del corto che hanno suscitato in me particolare interesse e conseguenti domande.
Ovviamente sto parlando di ciò che ha detto Fabio Maria Damato, General Manager di Chiara Ferragni.
Come mai le persone da un’idea che inizialmente è buona e appare come tale, poi diventano meschine e pronte a tutto non appena perdono il potere?
Come mai persone con le quali condividiamo molto e confidiamo molte delle nostre insicurezze decidono di voltarci le spalle?

Però, gli attimi che più di tutti mi hanno colpito e che probabilmente mi hanno spinto a fare questa recensione sono i seguenti.
La scrittrice e poetessa Silvia Avallone dice:
<Senza fragilità non si costruiscono cose belle.
Nessuno ha fame se quella fame proviene da una discrasia, una mancanza.
Noi non lo sapremo mai qual è l’elemento, l’episodio della vita di Chiara Ferragni che l’ha resa affamata di essere così>.
Queste parole penso che non abbiano bisogno di essere spiegate o commentate, sono già pure e ricche di valore.

Vi ricordate cosa ho scritto nella mia prima recensione?
Che ironia, la stessa identica frase ci viene nuovamente insegnata qui da Chiara Barzini.
<Dal momento in cui veniamo al mondo cerchiamo amore, cerchiamo un abbraccio dalle persone a noi care, un conforto quando: siamo tristi, piangiamo, ci sentiamo soli e per questo cerchiamo qualcosa al di fuori che ci renda la vita un po’ più semplice, felice, veloce e in qualche modo cerchiamo delle scorciatoie che il sistema in cui viviamo ci propone>

Concludo questa recensione confidandovi che a differenza di Chiara io ero una persona che ascoltava sempre e parlava molto poco, ma con il passare del tempo ho acquisito la giusta consapevolezza e la tecnica per tenere testa ad ogni situazione mi si ponga davanti!
Infine le auguro tutto il bene e la felicità che la vita possa offrirgli.

Bene ragazzi anche per oggi è tutto!
Come sempre un grandissimo Grazie del tempo che mi avete dedicato è un caloroso saluto da The Solo Voice.

Nota di Servizio:
vi ricordo che potete trovare il documentario sul sito Amazon Prime Video

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Chiara Ferragni Unposted – La recensione

Ciao a Tutti Ragazzi, oggi andrò a raccontarvi ciò che per me ha rappresentato il docu-film di Chiara Ferragni.

Pertanto parto dalle prima scena in assoluto che ha suscitato il mio interesse e che mi ha fatto riflettere!
Marina di Guardo, la madre di Chiara, dice: <Il passato è importante, si deve sempre ricordare.
Il passato ci dice perché siamo arrivati ad essere come siamo adesso è ci dice anche quello che diventeremo>.

Quanto non è vera questa frase, ma soprattutto vissuta!
Vi faccio questa riflessione: Vi siete mai fermati, anche solo una volta, a guardare il voi di ieri e pensare: quante ne ho passate?, Sono arrivato fino a qui, e adesso? Se mi fosse successo questo piuttosto che quello, come avrei reagito? Sarei dove sono adesso?

Continuando la visione del film arriviamo al momento in cui Chiara spiega come è arrivata a scegliere il nome del Blog.
Devo ammettere che mi ha fatto veramente sorridere.
Bionda, energica, determinata e grintosa.
È come se, in un certo senso, si venisse travolti dal suo carisma e perché no anche dalla sua bellezza!

Un altro momento del documentario in cui mi sono sentito particolarmente coinvolto è stato la testimonianza di Diane Von Furstenberg.
Ci spiega che parlare con noi stessi è molto importante, permettendoci di affrontare ogni situazione a testa alta, con fermezza, ma soprattutto sicurezza interiore.
Mi piace pensare che la stessa Chiara dopo aver ascoltato queste parole abbia “creato”una sorta di figura immaginaria per l’appunto: “La Chiara che vorrei” con la quale lei stessa interagisce e riflette su ciò che le accade!
Vi capita mai di parlare con voi stessi? Com’è la vostra self-confidenze?

Passiamo ora a una delle parti del corto che hanno suscitato in me particolare interesse e conseguenti domande.
Ovviamente sto parlando di ciò che ha detto Fabio Maria Damato, General Manager di Chiara Ferragni.
Come mai le persone da un’idea che inizialmente è buona e appare come tale, poi diventano meschine e pronte a tutto non appena perdono il potere?
Come mai persone con le quali condividiamo molto e confidiamo molte delle nostre insicurezze decidono di voltarci le spalle?

Però, gli attimi che più di tutti mi hanno colpito e che probabilmente mi hanno spinto a fare questa recensione sono i seguenti.
La scrittrice e poetessa Silvia Avallone dice:
<Senza fragilità non si costruiscono cose belle.
Nessuno ha fame se quella fame proviene da una discrasia, una mancanza.
Noi non lo sapremo mai qual è l’elemento, l’episodio della vita di Chiara Ferragni che l’ha resa affamata di essere così>.
Queste parole penso che non abbiano bisogno di essere spiegate o commentate, sono già pure e ricche di valore.

Vi ricordate cosa ho scritto nella mia prima recensione?
Che ironia, la stessa identica frase ci viene nuovamente insegnata qui da Chiara Barzini.
<Dal momento in cui veniamo al mondo cerchiamo amore, cerchiamo un abbraccio dalle persone a noi care, un conforto quando: siamo tristi, piangiamo, ci sentiamo soli e per questo cerchiamo qualcosa al di fuori che ci renda la vita un po’ più semplice, felice, veloce e in qualche modo cerchiamo delle scorciatoie che il sistema in cui viviamo ci propone>

Concludo questa recensione confidandovi che a differenza di Chiara io ero una persona che ascoltava sempre e parlava molto poco, ma con il passare del tempo ho acquisito la giusta consapevolezza e la tecnica per tenere testa ad ogni situazione mi si ponga davanti!
Infine le auguro tutto il bene e la felicità che la vita possa offrirgli.

Bene ragazzi anche per oggi è tutto!
Come sempre un grandissimo Grazie del tempo che mi avete dedicato è un caloroso saluto da The Solo Voice.

Nota di Servizio:
vi ricordo che potete trovare il documentario sul sito Amazon Prime Video

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