Elvis – No Spoiler Review

Oggi parliamo del musical Elvis

Ciao a Tutti Ragazzi e benvenuti alla recensione di Elvis.

Scusate l’attesa, ma parlarvi di come ho visto e sentito Elvis Presley non è stato affatto facile.

Bisogna tenere in considerazione un sacco di fattori, ma la cosa più importante è che, indipendentemente dal mio giudizio È e rimarrà un’icona IMBATTUTA, probabilmente per sempre.

Perché ?

Nulla di più facile, nel periodo tra 1935 e 1977 il mondo viaggiava molto più lentamente di adesso e l’attesa o meglio, il tempo che l’artista si prendeva per creare, era adeguato. Non so, servivano 3 anni per realizzare una nuova hit mondiale?

Venivano presi!

Dall’altra parte, cioè noi, questa cosa la vivevamo come: Lo sta facendo per noi, diamogli il giusto spazio.

Per di più esisteva un solo canale, la radio e l’avevano tutti !!!

Riuscite a capire quanto forte era la comunicazione, all’epoca?

Ora, siamo troppo frenetici, vogliamo tutto e subito, aggrappandoci alla più piccola idea e la spremiamo fino all’ultimo, basta che funzioni.

Ma siamo solo all’inizio !!

Nelle sue due ore e 40 minuti Elvis vi farà provare una marea di emozioni: stupore, ammirazione, disgusto, compassione, rabbia e dolore.

Insomma ha proprio tutto, ma più di ogni altra cosa c’è Austin Butler.

Elvis? Sei tu?

Di la verità!

Ti sei reincarnato, vero?

No perché vi giuro IDENTICO da far paura.

Non oso immaginare la fatica che abbia fatto la grande famiglia Warner per trovarlo.

Grazie.

Torniamo a noi!

Tutto quello che abbiamo oggi: musica dance, discoteche, “uguaglianza” (più o meno 😅) sono nati grazie a Lui.

Ha dimostrato che la popolazione nera, non è sporca! Non va disprezzata, semplicemente perché diversa da noi.

Ci si può: ridere e scherzare insieme.

Come c’è riuscito ?

Veicolano suoni e ritmi di una cultura che lo aveva cresciuto, per creare musica.

Il punto è che, da sola, questa idea, non bastava è lui lo sapeva bene.

Erano così tutti, troppo impostati, stava iniziando la privatizzazione!!

Così ha preso lo stereotipo dell’uomo: duro, privo di emozioni, immancabilmente perfetto e ci ha scherzato sopra, a suon di movimenti ed abiti oversize.

Ricordiamoci che, per colpa o fortuna, dipende dai punti di vista, del suo estro è stato giudicato come depravato, osceno è costretto a fare una scelta, forse più di una.

Quella più grande?

Non aver mai avuto il coraggio di fare quello step successivo, l’indipendenza.

Ma la domanda è:

L’Elvis che tutti noi NON conosciamo, di cui abbiamo preso esistenza nel film, sarebbe mai stato in grado di concretizzare il suo sogno?

Grazie
The Solo Voice

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Oggi parliamo del musical Elvis

Ciao a Tutti Ragazzi e benvenuti alla recensione di Elvis.

Scusate l’attesa, ma parlarvi di come ho visto e sentito Elvis Presley non è stato affatto facile.

Bisogna tenere in considerazione un sacco di fattori, ma la cosa più importante è che, indipendentemente dal mio giudizio È e rimarrà un’icona IMBATTUTA, probabilmente per sempre.

Perché ?

Nulla di più facile, nel periodo tra 1935 e 1977 il mondo viaggiava molto più lentamente di adesso e l’attesa o meglio, il tempo che l’artista si prendeva per creare, era adeguato. Non so, servivano 3 anni per realizzare una nuova hit mondiale?

Venivano presi!

Dall’altra parte, cioè noi, questa cosa la vivevamo come: Lo sta facendo per noi, diamogli il giusto spazio.

Per di più esisteva un solo canale, la radio e l’avevano tutti !!!

Riuscite a capire quanto forte era la comunicazione, all’epoca?

Ora, siamo troppo frenetici, vogliamo tutto e subito, aggrappandoci alla più piccola idea e la spremiamo fino all’ultimo, basta che funzioni.

Ma siamo solo all’inizio !!

Nelle sue due ore e 40 minuti Elvis vi farà provare una marea di emozioni: stupore, ammirazione, disgusto, compassione, rabbia e dolore.

Insomma ha proprio tutto, ma più di ogni altra cosa c’è Austin Butler.

Elvis? Sei tu?

Di la verità!

Ti sei reincarnato, vero?

No perché vi giuro IDENTICO da far paura.

Non oso immaginare la fatica che abbia fatto la grande famiglia Warner per trovarlo.

Grazie.

Torniamo a noi!

Tutto quello che abbiamo oggi: musica dance, discoteche, “uguaglianza” (più o meno 😅) sono nati grazie a Lui.

Ha dimostrato che la popolazione nera, non è sporca! Non va disprezzata, semplicemente perché diversa da noi.

Ci si può: ridere e scherzare insieme.

Come c’è riuscito ?

Veicolano suoni e ritmi di una cultura che lo aveva cresciuto, per creare musica.

Il punto è che, da sola, questa idea, non bastava è lui lo sapeva bene.

Erano così tutti, troppo impostati, stava iniziando la privatizzazione!!

Così ha preso lo stereotipo dell’uomo: duro, privo di emozioni, immancabilmente perfetto e ci ha scherzato sopra, a suon di movimenti ed abiti oversize.

Ricordiamoci che, per colpa o fortuna, dipende dai punti di vista, del suo estro è stato giudicato come depravato, osceno è costretto a fare una scelta, forse più di una.

Quella più grande?

Non aver mai avuto il coraggio di fare quello step successivo, l’indipendenza.

Ma la domanda è:

L’Elvis che tutti noi NON conosciamo, di cui abbiamo preso esistenza nel film, sarebbe mai stato in grado di concretizzare il suo sogno?

Grazie
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